li allevamenti intensivi provocano più inquinamento che le emissioni prodotte dai mezzi di locomozione.
Il report, basato su rilevamenti di natura scientifica, si riferisce a studi e analisi che vanno dal 2007 al 2018.
Le emissioni di gas serra degli allevamenti sono aumentate del 6 per cento, pari a 39 tonnellate di Co2.
Ed è come se sulle strade del nostro continente circolassero quasi 9 milioni di auto in più.
li allevamenti intensivi provocano più inquinamento che le emissioni prodotte dai mezzi di locomozione.
Il report, basato su rilevamenti di natura scientifica, si riferisce a studi e analisi che vanno dal 2007 al 2018.
Le emissioni di gas serra degli allevamenti sono aumentate del 6 per cento, pari a 39 tonnellate di Co2.
Ed è come se sulle strade del nostro continente circolassero quasi 9 milioni di auto in più.
In Europa bisogna modificare la dieta alimentare, lo conferma ancora Greepeace:
Si deve ridurre la produzione e il consumo di prodotti animali ancor più perché la quantità consumata è ben oltre la media raccomandata per la salute dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente.
A questo punto Greenpeace ha proposto lo stop ai sussidi per i sistemi intensivi di lavoro, la valorizzazione delle pratiche ecologiche, un vincolo sui consumi di carne e latticini almeno del 70 per cento entro il 2030 e dell’80 per cento entro il 2050.
L’associazione ha rilanciato proponendo progetti che possano valorizzare l’adozione di diete vegetali.
In un momento in cui l’allarme pandemia è sempre attuale e discusso, Greenpeace ha anche ricordato: “La zootecnia in Europa deve cambiare per affrontare i cambiamenti climatici, per ridurre le emissioni nocive e per prevenire il propagarsi di nuove pandemie”.